Uno dei tesori della Baviera è il suo patrimonio verde, tra campi, prati e frutteti che si espandono a vista d’occhio sino a raggiungere i rilievi. In questo Land da secoli c’è l’abitudine non solo di preservare e proteggere l’ambiente, ma di utilizzare al meglio ciò che la natura consegna nelle mani dell’uomo – per sapere di più, leggi il nostro articolo: Dai frutteti tradizionali della Baviera un sostegno alla biodiversità – Baviera all’Italiana (bavieraallitaliana.it) .
Questa tradizione, a cui oggi si aggiunge l’impegno per il mantenimento della biodiversità la valorizzazione degli alberi da frutto (compresi quelli antichi e “dimenticati”), produce marmellate e succhi, fiori ed erbe per la cucina, ma anche qualcosa di più alcolico, come le grappe e i distillati in genere.
Per chi ama sperimentare qualcosa di fruttato – uno “spirit” – assolutamente da provare è il Fränkischer Obstler, l’acquavite di frutta francone, il distillato che si ottiene con la polpa delle mele e delle pere esclusivamente coltivate in Franconia (regione a nord della Baviera). Ben tre anni di attesa occorrono per questo prodotto, perfetto per il dopo pasto.
Il lavoro dei tantissimi piccoli agricoltori di questa zona è importantissimo, non solo perché producono le particolari varietà di frutti che regalano ai distillati il loro aroma inconfondibile ed unico. Grazie al mantenimento e alla cura dei frutteti, infatti, viene protetta anche la fauna, in particolare i piccoli animali e uccelli così come la flora tutta la flora che vive in simbiosi con gli alberi.
Come detto, però, non ci sono solo frutti: anche le erbe, le radici e le piante selvatiche, nelle loro infinite varietà (di collina, montagna o pianura), sono state usate sin dall’antichità per preparati medicamentosi e successivamente anche per realizzare bevande alcoliche. Ecco perché dalla Baviera provengono numerosi Bayerischer Kräuterlikör, liquori a base di erbe bavaresi: ogni porzione di territorio, grazie alle specifiche condizioni che lo caratterizzano, possiede la sua specialità alle erbe, che è stata sapientemente messa a punto prima all’interno dei monasteri, centri di sapere e studio di un tempo, poi nelle moderne aziende.
Quali sono gli ingredienti più usati? La radice di genziana, la radice di angelica, la scorza di pompelmo, i chiodi di garofano, il cumino, il coriandolo, l’anice, la cannella, il finocchio o la radice di valeriana, fiori e semi. Il colore? Può variare dal verde al rosso intenso scuro, a seconda della percentuale degli ingredienti inseriti nella ricetta, a cui alcune volte viene anche aggiunta la corteccia!
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